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La serata finale della sesta edizione del Premio Ermanno Olmi, destinato a promuovere e valorizzare i cortometraggi di giovani registi, si svolgerà il 3 dicembre a Lo Schermo Bianco di Daste e Spalenga a Bergamo. Durante al serata saranno proiettate le 4 opere finaliste del concorso e la giuria, composta da Chiara Cremaschi (sceneggiatrice e regista), Rossana Galimi (dottoranda di ricerca), Massimo Lastrucci (critico cinematografico e giornalista), Elisabetta Olmi (produttrice) e Stefano P. Testa (regista) assegnerà il Premio Ermanno Olmi e la menzione speciale all’opera più significativa del tema “L’esercizio della pace”, pratica che ritroviamo negli atteggiamenti quotidiani, nell’apertura all’incontro, alla compassione e al dubbio.

Durante la serata – ad ingresso gratuito – si mostreranno le quattro opere finaliste del concorso e a seguire si omaggerà Ermanno Olmi con la proiezione del film I fidanzati (1963). La copia del film proviene dalla Cineteca Nazionale CSC, su gentile concessione della Titanus.

Il programma della serata:
ore 20.30 — premiazione e proiezione delle opere vincitrici, alla presenza dei registi e della giuria.
ore 22 — proiezione del film I fidanzati di Ermanno Olmi

L’ingresso alla serata è gratuito: una dolce sorpresa attenderà i partecipanti!
Prenota il tuo posto su lab80.18tickets.it.

I fidanzati di Ermanno Olmi (Italia, 1963)

Vincitore del Premio OCIC alla 16a edizione del Festival di Cannes, I fidanzati racconta di Giovanni, un operaio di Milano che accetta il temporaneo trasferimento in una fabbrica siciliana con la prospettiva di un avanzamento di carriera. Il protagonista ha anche l’occasione per ripensare al rapporto con la fidanzata Liliana, divenuto negli anni scialbo e abitudinario. Liliana accoglie con dolore la scelta di Giovanni e gli scrive delle lettere di forte intensità. Con estrema discrezione e con uno stile cinematografico molto personale, Olmi offre allo spettatore l’occasione per comprendere meglio come, malgrado le difficili e precarie condizioni di lavoro della vita moderna, i sentimenti umani non sono necessariamente destinati alla sconfitta, ma possono riprendere a vivere come valori permanenti, al di là delle distanze che separano e del tempo che passa.

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