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Sono oltre 100 le opere che quest’anno partecipano alla sesta edizione del Premio Ermanno Olmi, destinato a promuovere e valorizzare i cortometraggi di giovani registi. Fiction, documentari, film sperimentali e film d’animazione, provenienti da Spagna, Estonia, Belgio, Svizzera, Germania, Regno Unito, Polonia, China, Iran e Malesia, tra gli altri, a cui si aggiunge una consistente presenza italiana.

Tre i riconoscimenti in denaro (1.200€, 600€, 400€), messi a disposizione dall’Associazione Bergamo Film Meeting Onlus, e una menzione speciale con un premio in denaro del valore di 300€ offerto da FIC – Federazione Italiana Cineforum. A contendersi il Premio, promosso dal Comune di Bergamo, con il supporto organizzativo di Bergamo Film Meeting Onlus e con la collaborazione di FIC – Federazione Italiana Cineforum sono: VOCE di Andrea La Puca (Italia, 2024), Provocadora di Èlia Lorente Estopañan (Spagna, 2023), We should all be futurists di Angela Norelli (Italia, 2023) e Mamo di Jan Ziewiecki (Polonia, 2024).

Il Premio sarà assegnato martedì 3 dicembre alle ore 20.30 presso la sala Lo Schermo Bianco a Bergamo dalla giuria composta da Chiara Cremaschi (sceneggiatrice e regista), Rossana Galimi (dottoranda di ricerca), Massimo Lastrucci (critico cinematografico e giornalista), Elisabetta Olmi (produttrice) e Stefano P. Testa (regista), insieme alla menzione speciale all’opera più significativa che ha come tema “L’esercizio della pace”, pratica che ritroviamo negli atteggiamenti quotidiani, nell’apertura all’incontro, alla compassione e al dubbio. È un modo di guardare il mondo che ci circonda vedendo negli altri esistenze da rispettare, con le quali condividere percorsi di vita. Il cinema di Ermanno Olmi rivela uno sguardo fatto di umanità, attenzione e rispetto, che non nasconde la sofferenza e non nega la difficoltà dell’azione solidale, né la solitudine della rivolta.

Così l’Assessore alla cultura del Comune di Bergamo Sergio Gandi: «ll Premio Ermanno Olmi è una eredità meritevole di particolare apprezzamento, che l’attuale Amministrazione Comunale riceve con convinzione, perché coniuga cinema e nuove generazioni, ricordando il celebre cineasta italiano con un appuntamento annuale. Dedicare spazio e risorse per dare un riconoscimento alla creatività di registi e registe under 30 è la via migliore per rendere la produzione culturale sempre viva, aggiornata sui temi del contemporaneo, attraente per i giovani. Una produzione utile anche al pubblico più maturo, che attraverso la lente dei cortometraggi può guardare alle nuove generazioni con curiosità, e con una disposizione sempre più attenta e accogliente. Moltissime le adesioni da tutto il mondo, a confermare come questo Premio sia diventato un punto di riferimento per la produzione cinematografica odierna».

I FILM FINALISTI

VOCE 

di Andrea La Puca (Italia, 2024)

VOCE è un impulso, la necessità di dare voce a chi non ha potuto utilizzare la propria. Andrea La Puca e Azzurra Nappi, raccogliendo tramite un form anonimo centinaia di denunce di esperienze di violenza, danno vita ad un monologo femminile che racchiude tutte le voci che non hanno mai potuto essere ascoltate.

Provocadora

di Èlia Lorente Estopañan (Spagna, 2023)

Ciò che non si può ricordare. Le memorie estive di Vera a casa del nonno, vengono interrotte da alcune situazioni che ci fanno mettere in discussione la realtà delle sue azioni, le sue paure e i suoi atteggiamenti. Un punto di vista maturo su un’infanzia spezzata, una scoperta.

We should all be futurists

di Angela Norelli (Italia, 2023)

A cavallo tra gli anni ‘10 e ‘20, in una corrispondenza allusiva, Rosa si confida con la sua amica Giorgina, rivelandole un segreto: l’uomo-macchina immaginato da Marinetti non rappresenta un futuro prossimo per l’umanità, come dicono i futuristi. È un regalo per il mondo femminile, e Giorgina può scartarlo ora.

Mamo

di Jan Ziewiecki (Polonia, 2024)

Uno sguardo tenero sul rapporto tra donne, i cui ruoli sono stati invertiti dal tempo. Una figlia si prende cura dell’anziana madre, ma il loro legame è messo a dura prova dall’affievolirsi della memoria. Le attività ordinarie assumono nuovi significati e la presenza dell’altra persona diventa una fonte di forza di fronte all’inevitabile.

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